Newsletter: il canale che non muore mai (e dove il web designer fa la differenza)
- info3690805
- 3 giorni fa
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Ogni anno qualcuno proclama la morte dell’email. Poi guardi i numeri e scopri che la newsletter è ancora lì, viva e vegeta, con un ritorno sull’investimento che fa impallidire social, ADV e qualunque “nuova moda” digitale. Studi recenti stimano che l’email marketing generi in media tra i 36 e i 42 dollari per ogni dollaro investito, con ROI che raggiungono anche il 3600–3800%.
In più, le newsletter registrano tassi di apertura medi intorno al 27–30%, con picchi oltre il 40% a seconda del settore. Insomma: mentre su Instagram combatti con l’algoritmo, la newsletter entra dritta nella cosa più intima che un utente ha online: la sua casella di posta. La domanda vera, quindi, non è se fare o no una newsletter. È: chi la progetta? Perché se pensi che basti “scrivere due righe e mettere un’immagine carina”, sei già nei guai.

Perché la newsletter funziona ancora (e meglio dei social)
Partiamo da un dato semplice: sui social tu non controlli niente – algoritmo, reach, regole del gioco. Via email sì: lista, contenuti, frequenza, tono.
L’email marketing è ancora il canale con il ROI medio più alto tra quelli digitali.
Le newsletter hanno tassi di apertura medi attorno al 27,9%, secondo un’analisi Get Response sui dati 2023.
L’engagement complessivo (aperture, click, conversioni) continua a crescere, complice anche una migliore qualità delle liste e strategie più mirate.
I grandi nomi della user research, come Nielsen Norman Group, studiano da anni il comportamento delle persone di fronte alle newsletter: centinaia di pagine di linee guida, test su mobile e desktop, report su cosa le persone leggono davvero, quando si cancellano, cosa le irrita.
Spoiler: non si irritano perché usi troppo poco il grassetto. Si irritano perché non capiscono cosa gli stai mandando, ogni quanto glielo mandi e perché dovrebbero aprirlo.
Ed è qui che entra in campo il web designer.
Il web designer non “impagina la newsletter”: progetta un’esperienza
Un errore tipico: considerare la newsletter un semplice “pezzo di grafica” da montare nel tool di turno. Un web designer serio, invece, fa una cosa molto più scomoda (per il tuo ego, ma utilissima per i risultati): pensa prima all’utente, poi al layout.
Newsletter e ruolo del web designer: molto più che scegliere un template
Un web designer che lavora su una newsletter fa almeno cinque lavori diversi:
Architettura dell’informazione in miniatura: La newsletter è una “pagina web compressa” dentro l’email:
qual è la notizia principale?
cosa viene dopo?
dove vanno i link cruciali?
cosa può essere tagliato senza pietà?
Le ricerche di Nielsen Norman mostrano che la gente scansiona le newsletter molto velocemente: legge titoli, sottotitoli, poche righe, e se non trova subito valore, chiude.
Gerarchia visiva e leggibilità: Tipografia, dimensione dei font, spazi bianchi, contrasto tra testo e sfondo: se sbagli queste cose, il contenuto migliore del mondo diventa illeggibile su uno schermo piccolo.
Priorità al mobile: La maggior parte delle email viene aperta da smartphone. Un web designer deve:
assicurarsi che il layout sia fluido;
evitare colonne troppo strette o affollate;
mettere call to action grandi quanto un pollice, non un ago nel pagliaio.
Accessibilità e inclusione: Le linee guida internazionali WCAG del W3C non valgono solo per i siti, ma anche per email e newsletter: contrasto sufficiente, testi alternativi alle immagini, struttura chiara, contenuto comprensibile.
Coerenza con il brand: Colori, stile, tono, immagini: la newsletter deve “suonare” come il tuo sito, i tuoi social, la tua comunicazione. Non come un volantino di supermercato pescato a caso.

Newsletter: il canale “intimo” che si rompe per colpa di chi progetta male
Newsletter significa invasione controllata di uno spazio privato: l’inbox.Se sbagli, non perdi solo l’apertura, rischi di perdere fiducia.
Studi di usabilità sulle newsletter mostrano che problemi di design e di processo possono far perdere fino al 19% dei potenziali iscritti: moduli di iscrizione confusi, descrizioni vaghe, processi di conferma complicati, link di disiscrizione nascosti.
Un web designer, quando progetta tutto il flusso (non solo l’email in sé), guarda:
il modulo di iscrizione
è chiaro cosa sto ricevendo?
ogni quanto?
con che tipo di contenuto?
la pagina di conferma
mi rassicura?
ribadisce cosa ho appena fatto?
mi dà un’anteprima del valore che riceverò?
il design del link di disiscrizione
si vede?
è comprensibile?
il processo è rapido o sembra una fuga dal labirinto?
Non è solo “etica”: un utente che ti odia perché non riesce a disiscriversi ti segnala come spam. E se finisci in spam, ciao open rate, ciao ROI.
Come un web designer costruisce una newsletter efficace
Come un web designer progetta una newsletter leggibile, apribile e cliccabile
La progettazione di una newsletter, fatta con criterio, segue una logica abbastanza precisa:
Definizione dell’obiettivo
Vuoi portare traffico al blog?
Vuoi vendere un servizio/prodotto?
Vuoi solo mantenere la relazione?
Senza questa scelta, la newsletter diventa un minestrone di link.
Scelta della struttura di base
layout “a singola storia”: un solo contenuto principale, forte;
layout “magazine”: più sezioni con blocchi netti, titoli e descrizioni;
layout promozionale: un focus principale (offerta) + elementi di supporto.
Tutto con un principio di fondo: meno rumore, più gerarchia.
Uso intelligente delle immagini: Nielsen Norman raccomanda di usare immagini ad alta qualità, ma senza sacrificare leggibilità e performance: se il testo diventa un dettaglio immerso nelle grafiche, l’utente smette di leggere.
Microcopy e call to action: Testi dei pulsanti, sottotitoli, righe sotto il titolo: un web designer non lascia queste cose al caso.“Leggi di più” è generico.“Scopri la guida completa” / “Scarica il modello gratis” è azione concreta.
Test su dispositivi reali: Desktop, smartphone, tablet, diversi client mail.Sì, è noioso.Sì, fa la differenza tra una newsletter che sembra seria e una che esplode sullo schermo.

I numeri non mentono: newsletter ancora regina del ROI
Le statistiche recenti sull’email marketing sono abbastanza impietose verso gli altri canali:
ROI medio di 36–42 dollari per ogni dollaro investito, secondo diverse analisi basate su dati DMA e altri studi internazionali.
Tassi di apertura medi tra 27% e 42%, con newsletter che restano uno dei formati più letti e stabili nel tempo. Campagne segmentate che possono portare incrementi di fatturato anche del 700% rispetto alle comunicazioni generiche.
Tradotto in italiano semplice: se fai la newsletter bene, stampa soldi. Se la fai male, stampi fastidio.
E “bene” vuol dire:
lista pulita e realmente interessata;
contenuti utili e riconoscibili;
design che non fa perdere tempo all’utente.
Indovina chi si occupa dell’ultima parte?
Newsletter e sito: il web designer tiene insieme i pezzi
Una newsletter non vive nel vuoto: deve portare le persone da qualche parte. Di solito:
sul tuo sito (articoli, landing page, pagine servizio);
su una pagina di vendita;
su un form di contatto o prenotazione.
Se il sito è un casino – pagine lente, menu confusi, mobile fatto male – la newsletter può anche funzionare, ma è come invitare qualcuno a cena e poi servirgli il piatto crudo.
Il web designer è quello che:
fa sì che il click dall’email arrivi su una pagina coerente con promessa e stile;
mantiene la stessa gerarchia visiva: titolo → contenuto → call to action;
evita rimbalzi inutili: arrivo da newsletter, trovo subito quello che mi hai promesso.
Nielsen Norman, nei suoi report, insiste molto su questo punto: il design delle newsletter va pensato insieme al design del sito e dei percorsi di conversione. Se sono progettati da teste diverse, senza dialogo, l’utente si sente spostato da un mondo all’altro.
Errori tipici quando non c’è un web designer (e come evitarli)
Qualche classico, che il web designer riconosce a chilometri:
Newsletter pesantissima di grafica, zero testo leggibile: Bella da vedere su monitor 27", illeggibile su smartphone.
Troppi link, nessuna priorità: Dieci articoli linkati, cinque promo, tre banner: l’utente non sa cosa fare, quindi non fa niente.
Pulsanti piccoli e ravvicinati: Su mobile, l’utente rischia di cliccare la cosa sbagliata ogni volta. Risultato: frustrazione.
Oggetto e contenuto che non si parlano: Il click è basato sulla promessa dell’oggetto. Se dentro trova altro, la prossima volta non apre.
Footer infinito di link legali e social: Sì, servono privacy, disiscrizione, ecc. No, non devono schiacciare il contenuto.
Tutte queste cose, per chi non fa design di mestiere, sembrano dettagli. Per il web designer sono esattamente il lavoro.

Conclusione: la newsletter non è una mail “un po’ carina”
Newsletter non significa “scrivo un testo, ci metto un’immagine e invio a tutti”. Newsletter, oggi, significa:
lavorare su un canale con ROI altissimo;
entrare ogni settimana (o mese) nella casella di posta di chi ti ha dato fiducia;
progettare un micro-ecosistema dove ogni elemento – oggetto, layout, bottoni, testo – ha un ruolo preciso.
Il web designer è la figura che impedisce alla newsletter di diventare l’ennesimo rumore di fondo.È quello che ti costringe a scegliere cosa conta davvero, a renderlo leggibile, a rispettare chi legge.
Se vuoi solo “mandare qualcosa”, puoi farne a meno. Se vuoi costruire una relazione e, sì, alla fine fatturato, allora la newsletter ti serve. E insieme a lei, ti serve qualcuno che sappia progettarla come merita: un web designer con la testa sulle spalle e l’inbox degli utenti in mente.





